Tradizioni
Ad Amatrice a marzo si tengono il Palio dei Somari e la Corsa degli Asini; ogni asino prende il nome di un sindaco secondo una tradizione che rimanda alla cultura popolare. All’ultimo asino che arriva viene assegnato il Campanaccio del Palio.
I balli, le musiche e i canti sono tipicamnete folcloristici e ancora oggi vengono riproposti come nel passato in forma inalterata. Gli strumenti usati sono quelli della tradizione locale: la ciaramella, una zampogna ad ancia semplice con due canne di canto e un grosso otre di pelle, l’organetto a due bassi e il tamburello. Gli abiti indossati oggi sono una fedele ricostruzione dei costumi sabini dipinti dal Pinelli intorno al 1820/30.
Nelle esibizioni durante le feste e le ricorrenze, basate soprattutto sulle danze popolari della Sabina e dell’Appennino centrale, splende il brioso ma frenetico saltarello amatriciano. Il ritmo rapido e il vigore fisico con cui è eseguita la ricca varietà di “passi” fa si che lo svolgimento di ogni coreografia si compone generalmente di tre parti: saltarello, spuntapiede e giro. Oltre al salterello si eseguono altri balli tradizionali: la quadriglia, il ballo della sala, il ballo in sei, la manfrina, il ballo dello schiaffo.
Da segnalare la più famosa Sagra degli Spaghetti all’Amatriciana che si svolge ogni anno nell’ultimo fine settimana del mese di agosto.